Sesto Giunchi, classe 1918 – mio padre

  • Quale giorno migliore per interrompere il silenzio sul mio blog, questo sarebbe il novantesimo compleanno di mio padre … se fosse ancora in vita!!! <!– @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } –>

Nel seguito riporto l’analisi che ho compiuto su diversi documenti militari e personali rinvenuti qua e la che raccontano la guerra Mondiale così come l’ha vissuta mio padre. Penso sia il miglior regalo metterlo in rete in modo che la sua memoria resti per chi c’è e per chi verrà.

Purtroppo l’ho perso all’età di 14 anni ma lo ricordo bene e gli voglio scrivere quello che ho sempre rimandato e non gli ho mai detto:

G R A Z I E

Ho riportato fedelmente anche i nomi che ho interpretato casomai qualcuno cercasse notizie in rete … se lo fa e ritrova qualcosa che possa arricchire la descrizione è vivamente pregato di commentare … lo richiamerò io stesso!!!

Pianta dello stalag in cui è stato recluso

Pianta dello stalag in cui è stato recluso

Giunchi Sesto, nato il 04/12/1918; Viveva con la famiglia a Meldola (FC) in via S.Giovanni, 26.

Soldato di leva della classe 1918 lasciato in congedo illimitato e provvisorio il 03/05/1938.

Trovasi nelle condizioni della lettera E del n. 17 del manifesto della leva sulla classe 1918 e viene chiamato alle armi (e giunto) il 30/03/1939.

Inquadrato nell’11° Regg.to Fanteria Mobilitato dal 13/06/1940

Trattenuto alle armi ai sensi del D.L.N. 1677 Cir. 868 G.M. 1939 il 30/09/1940

Tale partito per l’Albania e imbarcatosi a Bari sul piroscafo “Rossini” il 13/03/1941; sbarcato a Durazzo e giunto in territorio dichiarato in istato di guerra il 14/03/1941 e partecipa alle operazioni di guerra svoltasi alla frontiera Greco-Albanese.

Inviato in licenza straordinaria di gg 30+4 il 08/06/1942 e rientrato il

Retro della pianta dello Stalag con legenda e dedica

Retro della pianta dello Stalag con legenda e dedica

07/08/1942.

Gli è stata pagata la somma di 260,40£ per 15 giorni di licenza ordinaria non fruita per il periodo dal 10/06/1941 al 24/06/1942

Dichiarato in zona d’operazioni il 18/11/1942 in Balcania (Territ. Greci Albanesi) sempre con l’11^ Reggimento Fanteria della Divisione “Casale” – Batteria d’accompagnamento 9.11.45.

Cessa di trovarsi in zona d’operazioni il 08/09/1943 quando venne catturato, a Missolungi in Grecia, da reparti tedeschi a causa di eventi dell’armistizio; al momento della cattura il suo comandante era il Ten. Cesca Enzo di Rimini ed era presente anche il Serg. Magg. Ravaioli Daniele di Forlì.. All’atto della cattura percepiva £10,30 giornaliere che ha percepito fino al 31/08/1943.

Venne inviato allo Stalag n° VI F.- Germania (campo 152-I) con numero di matricola prigioniero VI/F 62486. Ricevette invito ad aderire a combattere con l’esercito tedesco ma si rifiutò. Il


04/12/1943 invia una cartolina a casa sua indirizzata al padre (di cui orgogliosamente io stesso porto il nome) in cui viene spiegato, in tre lingue (tedesco, francese e inglese… manca l’italiano!!!), di essere prigioniero di guerra in Germania, di essere in buona salute, ed invia loro il suo esatto indirizzo

Cartolina dalla prigionia Fronte

Cartolina dalla prigionia Fronte

Cartolina alla famiglia dallo Stalag - retro

Cartolina alla famiglia dallo Stalag - retro

In data successiva al 27/09/1944 e prima della liberazione un suo amico di prigionia di Belluno gli dona una bellissima riproduzione su foglio di block notes della composizione del loro campo di prigionia con riportati presumibilmente i punti di bombardamento rispettivamente del: 01 giugno 1944 ore 01:30, del 02 Agosto 1944 ore 12:00; del 19 Settembre 1944 ore 12:00; del 27 settembre 1944 ore 10:30 e riportante anche le posizioni delle bombe inesplose con una dedica che mi ha fatto pensare a che persona fosse mio padre:

“All’amico Giunchi Sesto perché ricordi le ansie provate e non dimentichi gli amici”

Guardatevi comunque la scansione e fatevi un’idea.

Liberazione dall'internamento

Liberazione dall'internamento

Durante la prigionia ha ricevuto assegni per i lavori eseguiti pari a 50 marchi mensili. Il 14/09/1944 secondo l’ordine dell’ OKW-Vurfungung N° 05777/44 del 12/08/1944 viene liberato dall’internamento in condizioni civili di lavoro. Venne liberato dalle truppe dell’8^ Armata Americana il 15/07/1945

Alla liberazione gli viene concessa una licenza di rimpatrio di giorni 60 + un giorno viaggio e vitto per il rimpatrio dalla prigionia con decorrenza 16/07/1945 (dal Ten. Colonnello Graziani Sisto) e rientrò a Forlì il 27/07/1945. Allo scadere della licenza (15/09/1945) doveva presentarsi al Distretto Militare di Forlì. Proprio il 15/09/1945 gli viene concessa una licenza straordinaria senza assegni ed il 27/09/1945 viene collocato in congedo illimitato.

Dal 01/09/1943 al 15/07/1945 ha percepito per il periodo di prigionia 15.090£ mentre nel frattempo erano stati anticipati 2.765£ alla famiglia.

Si trasferisce poi in via S.Francesco n° 28

Fa domanda di concessione della croce al merito di Guerra in data 14/11/1954 ma la prima domanda non era redatta in conformità alle vigenti disposizioni e così il 18/02/1955 gli viene richiesto dal Capo Ufficio Reclutamento Magg. Llorja Muharrem di redigere nuovamente la domanda su carta bollata da £ 100 conforme che lui ripresenta il 10/09/1976 e per la quale si esprime favorevolmente:

  • Il tenente Comandante la Tenenza della legione Territoriale dei Carabinieri di Bologna Sig. Marco Spinelli;
  • il Comandante del Distretto Militare (Col Alfiero Fontane) il 15/03/1955 dopo una verifica richiesta ai Carabinieri di Meldola

Viene decorato della croce al merito di guerra (con relativa insegna metallica) in virtù del R.D. 4/12/1942 n. 1729 per “partecipazione alle operazioni svoltesi durante il periodo bellico 1940-1943 con determinazione 6° Comiliter di Bologna in data 10/05/1955 (n. di concessione 21313)” che gli viene consegnata dalla Legione territoriale dei Carabinieri di Bologna per mezzo del Comandante della Stazione di Meldola Sig. Paolo Maletta in data 17/06/1955 assieme ad una lettera di compiacimento a firma del Sig. Generale Comandante del Comando Militare Territoriale di Bologna.

In quest’epoca di revisionismo storico questo racconto vuol essere anche una sorta di testimonianza documentale che spero che i miei figli, nipoti, pronipoti, non metteranno mai in discussione e ripensino alla bestialità della guerra prima di doverne accettare o permetterne un’altra.

Congedo

Congedo

Croce al merito di guerra
Croce al merito di guerra

Saluti radiosi

Romeo, il terzogenito di Sesto

8 pensieri su “Sesto Giunchi, classe 1918 – mio padre

  1. Ciao Romeo,

    è da qualche tempo che
    ho iniziato a dialogare,
    attraverso il computer
    con te e con gli amici
    meldolesi. Desidero,
    infatti, porre
    la mia attenzione
    su tutto quanto hai scritto

    sul blog “Ma dove sono finiti
    i Meldolesi”. E si continua
    a scrivere facendoci compagnia…
    E’ sempre una grande gioia leggere
    le tue, vostre parole. Si,perchè come
    ho già detto, mi piace considerarvi amici
    pur se non ci si conosce personalmente.
    Amici residenti in quel di Meldola.

    Certo,hai ragione, coloro che
    ci precedettero e fanno parte integrante
    delle nostre famiglie li sentiamo vivi.
    Vivi nel ricordo che abbiamo di loro.
    Parte integrante delle nostre famiglie.
    Tu,hai fatto bene a documentarti
    su tuo padre. Il mio nacque a Cagliari
    nel 1896 e sposatosi a Quartucciu

    venne,dopo essere stato a Roma
    (ove nacquero i due miei fratelli,
    i più grandi) fu trasferito da Roma
    a Meldola. Ed ioed un altro mio fratello,
    nascemmo proprio nella ridente terra
    di Romagna, a Meldola per l’appunto.
    Chissà se avrò mai la possibilità
    di tornarvi, lo spero.

    Con i miei migliori auguri d’ogni bene
    ti invio i miei più cordiali saluti.

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  2. Gent.mo sig. Giunchi,
    ho letto la storia si Suo padre mentre cercavo notizie per recuperare la storia di guerra di mio suocero, classe 1911 originario di Vigarano Mainarda(Fe), deceduto nel 1946 (un anno dopo il ritorno dall’internamento in Germania). Ho notato numerose affinità tra le vicende di Suo padre e di mio suocero. Entrambi in forza all’11° Regg. Fanteria Casali, partiti in data 13/3/41 da Bari per Durazzo, differnte il piroscafo: Quirinale, no Rossini. Ho una foto scattata a Missolungi nel novembre 41.
    Anche i numeri di prigionia sono vicini: 62110 stalag VIF. Noto però che nelle cartoline che lei ha inserito il campo indicato è VI A. Se effettivamente suo padre era nel VIF ho recuperato notizie e nomi di compagni di prigionia. Mi scriva. Noi abitiamo a Forlì.

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    • Cara Miss Marinella, sono una storica che scrive un articolo sulla guerra e sull’occupazione italiana in Grecia. Potete per favore aiutarmi e condividere alcune informazioni con me? Ho anche visto che hai una foto di Missolungi del 1941. La condivideresti con me per il mio articolo? Aiuterai me e i miei concittadini ad aspettare molto la tua risposta

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      • Usa tutto quello che vuoi, se non lo vedi bene ti mando via mail il tutto. Fammi sapere.
        Ti chiedo solo di avere il tuo articolo una volta che lo avrai ultimato/pubblicato.
        Grazie, saluti radiosi

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  3. ho letto con viva commozione la vicenda di Suo padre che ho affiancato a quella di Antonio , mio padre ,allora sergente ed inquadrato nell11 fanteria Casale. Anche lui catturato a Missolungi e internato nel s.lager IV F non ha aderito alla rep. di Salo’ rimanendo imi fino alla liberazione . oggi avrebbe 93 anni .Di lui ha parlato Raffaele Vassetti – un quaderno dal Lager- e G. Bedeschi . Fronte J.BALCANICO -C’ERO ANCH’IO.

    SALUTI FRANCESCO .

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  4. Egregio Sig. Giunchi.
    Ho letto con grande interesse la storia di suo padre per cercare qualche affinità di notizie con quella di mio padre.
    Mio Padre è stato catturato dai tedeschi il 12 settembre 43 in Montenegro e dopo vari spostamenti di campi è stato trasferito al campo VIJ situato a Bensberg (Colonia). Nel 44 fu passato lavoratore civile. Il 12 aprile 45 è deceduto sotto un bombardamento americano. Il suo corpo è stato sepolto senza nome insieme ad altri nove commilitoni anche essi senza nome. Nel 1958 i resti di queste 10 salme sono state trasferite nel Cimitero Italiano di Amburgo. Queste notizie io le ho avute dopo tante ricerche fatte da mia madre e portate a termine da me interpellando per ultimo il Ministero Difesa Onorcaduti. Nel 2010 dopo un viaggio ad Amburgo mi è balenata l’idea di chiedere al Ministero di effettuare il DNA delle dieci salme. Dopo tante peripezie burocratiche nel dicembre del 2014 sono state fatte le esumazioni delle dieci salme. Ero presente. L’esame del DNA ha dato esito positivo e quindi sono stato in grado dopo 70 anni di riportare a casa i resti di mio padre. IL 30 Maggio insieme a tutta la mia famiglia abbiamo organizzato una cerimonia religiosa nella cattedrale di Perugia. Ora mio padre riposa nella tomba di famiglia e dopo 74 anni di lontananza è vicino alla sua amata moglie.
    Questa è la mia storia.
    Un affettuoso saluto.
    Franco Roscini classe 1938

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